lunedì 17 settembre 2012

Il V-Day fu davvero organizzato dal basso? Critica dell'articolo Political Protest Italian-Style


Girovagando per la Rete in cerca di articoli interessanti sul tema Social Media e politica, ho trovato questa bellissima analisi del V-Day di Pepe e di Gennaro: Political protest Italian-style: The dissonance between the blogosphere and mainstream media in the promotion and coverage of Beppe Grillo’s V-dayEcco il link all'articolo. Oltre a descrivere la copertura mediatica dell'evento, l'articolo si propone di dimostrare come l'evento sia stato organizzato dal basso, grazie soprattutto alla blogsfera legata a Beppe Grillo. Si contraddice, quindi, il processo top-down dell'informazione sottolineato negli interventi dei mainstream media, secondo i quali tutto sarebbe dipeso dalle capacità comunicative e persuasive di Grillo.

L'analisi di Pepe e di Gennaro si svolge su due livelli. Il primo analizza la copertura mediatica dell'evento: da una parte i mainstream media, dall'altra la blogsfera grillina. Vengono analizzati i contenuti e stilata una lista dei media che parlarono dell'evento. Se i mainstream media si rivelarono perlopiù neutrali (sempre considerando che dedicarono pochissimo spazio all'argomento), possiamo notare come i sostenitori siano perlopiù piccoli blog e agenzie di livello locale. Da questo risultato si desume una predominanza del flusso d'informazione bottom-up, che ha portato alla diffusione e organizzazione dell'evento. L'analisi, però, non tiene conto di un fattore fondamentale: la quantità di persone che effettivamente possono aver letto i post. Inoltre, non viene considerato il Blog di Grillo nell'analisi, anche se si assume a priori la sua importanza centrale. Si conclude così: «V-day was organized, supported and disseminated solely by the initiative and effort of bloggers and small, local news agencies». 

 Il secondo livello si occupa di reti: si cerca di capire come funziona la blogsfera legata a Grillo a livello d'interazione. Il risultato dell'analisi porta all'elaborazione della mappa che vediamo qui accanto. Se confrontiamo la lista dei blog sostenitori di Grillo dell'analisi precedente, ecco la prima sorpresa: non si trova traccia di loro. Il loro ruolo sembra essere irrilevante nei confronti dei blog con elevato livello di lettura, come quelli di Luttazzi o Ricca. Da questa mappa si capisce, inoltre, quale sia l'effettivo ruolo del Blog di Grillo, contrassegnato con la lettera A (per amor di precisione, nonostante si sostenga che la mappa è stata fatta in scala, è semplice notare come il cerchio della A debba essere molto più grosso di quello che è realmente nel grafico. Basta confrontare il suo grado di in-degree, cioè 133, con quello dei blog C e D, 31). Successivamente, si elimina il blog di Grillo dal grafico e si analizza la rete, concludendo che essa può sostenersi anche senza la presenza del punto A. Non si considera però, volutamente, il fattore tempo. Viene a mancare, dunque, il concetto di primacy: si tralascia il fatto che la prima entità a lanciare il V-Day fu proprio il blog di Grillo. È quindi molto più semplice affermare che la struttura sia resistente alla rimozione del nodo centrale.

L'analisi di Pepe e di Gennaro, dunque, è tutta basata su una fallacia argomentativa: si esclude sistematicamente dal discorso il blog di Grillo, affermando a priori che la sua importanza è fondamentale e concludendo poi con l'esaltazione del grassroots, della partecipazione dal basso. È dunque impossibile non concludere che Grillo non si è servito di metodologie top-down dell'informazione.



TIP PER UN'INTERPRETAZIONE AUTONOMA

«Il vero è il non detto, che rimane tale in ciò che è detto rigorosamente ed in modo adeguato. Pensare essenzialmente significa percepire questo non detto nel profondo pensiero del detto e raggiungere così l’accordo con ciò che nel non detto ci viene incontro silenziosamente. Finché all’uomo viene data la parola come possesso che distingue la sua essenza, egli non può più sfuggire al non detto» - Martin Heiddeger









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